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A lezione sul fallo di mano con l'OA Gobbato In evidenza

Scritto da  Matteo Danieli
Pubblicato in 2023/2024
Giovedì, 21 Settembre 2023 20:33

Lunedì 18 settembre si è tenuta la prima Riunione Tecnica Obbligatoria congiunta dedicata ad Arbitri ed Osservatori patavini che, come di consuetudine, si sono riuniti presso la Fornace Carotta di Padova.
 
A dare il benvenuto ai presenti, il discorso del Presidente Matteo Michieli, il quale ha celebrato le punte di diamante della Sezione, sottolineandone i numerosi premi individuali. Dopo le comunicazioni di servizio ha ceduto la parola all’OA Federico Gobbato, chiamato ad esporre ai Colleghi i concetti fondamentali in merito al ‘fallo di mano’. 
Dopo aver definito che il limite superiore della parte del corpo considerata ‘braccio’ coincida con la parte inferiore dell’ascella ed aver assicurato, quindi, che un tocco con la spalla non sia punibile, Federico, attraverso un’esaustiva presentazione, ha suddiviso le tre casistiche principali del ‘fallo di mano’ e ne ha sottolineato le caratteristiche. Queste sono: il tocco “deliberato”, il tocco per essersi fatti “innaturalmente più grandi” ed infine il tocco e la “segnatura di una rete”, sottolineando, in quest’ultima circostanza, che se l’ultima cosa che il pallone ha toccato prima di superare la linea di porta è una “mano/braccio” di un attaccante, la rete non è regolare; inoltre non è possibile “profittare” di un contatto tra “mano/braccia” e pallone per segnare immediatamente una rete. 
 
Gobbato, inoltre, ha evidenziato il tocco di “mano/braccia” del portiere fuori dall’area di rigore e, all’interno di essa, in casi di SPA e DOGSO e ha chiarificato tre casi particolari di difficile interpretazione. 
Primo caso: se il portiere segna una rete lanciando il pallone con le mani dalla propria area direttamente nella porta avversaria, non è goal e va accordato un calcio di rinvio per la squadra avversaria. 
Secondo caso: se un difendente calcia intenzionalmente il pallone verso la propria porta il suo portiere tocca il pallone con le mani onde evitare che il pallone entri in porta o finisca ad un avversario, va accordato un calcio di punizione indiretto e nessun provvedimento deve essere assunto nei confronti del portiere. 
Terzo caso: se un calciatore calcia intenzionalmente il pallone verso il proprio portiere, che, a sua volta, dopo averlo calciato in modo maldestro, per evitare che se ne impossessi un avversario, lo tocca o blocca con le mani, si lascia proseguire, se risulta evidente che il portiere ha calciato il pallone con il chiaro intento di rinviarlo.
 
Infine, Federico, tramite la visione di specifici video, ha fatto intervenire alcuni tra gli arbitri della sezione, che hanno analizzato e commentato diverse situazioni di gioco inerenti al “fallo di mano”, dando il proprio giudizio tecnico e disciplinare. Così, si è instaurato un sano dibattito e confronto che ha giovato tutti gli associati, in particolar modo quelli più giovani. 
 
Si è focalizzata l’attenzione sulla dinamica del movimento del corpo: per esempio, in una particolare situazione, proprio analizzando la dinamica, potrebbe venire sanata una posizione che, fermando l’immagine, potrebbe risultare “innaturale”; se il pallone colpisce il braccio di un difendente, utilizzato per sostenersi durante un tackle, se esso è perpendicolare al terreno, non è punibile, in quanto in posizione naturale; inoltre, se in area, un difendente salta con entrambe le braccia alte si espone considerevolmente al rischio di rigore e ammonizione.
 
Ai ringraziamenti per l'attenzione, hanno fatto seguito le raccomandazioni del Presidente Michieli, che ha esortato tutti i presenti a far tesoro della lezione.
Alla R.T.O. ha fatto seguito un momento di convivialità tra alcuni Colleghi che hanno voluto trascorrere la serata in compagnia.
 
(Foto di Mario Petrillo)
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